Fare una dieta depurativa significa essenzialmente ridurre il carico di lavoro dei nostri organi emuntori (fegato e reni) e di tutte le ghiandole deputate a produrre enzimi o sostanze necessarie alla digestione e trasformazione degli alimenti.
Se introduciamo molti zuccheri il nostro pancreas sarà costretto a produrre più insulina, il nostro fegato dovrà produrre più bile e così via.
Il problema più importante restano i conservanti, gli additivi e i pesticidi contenuti negli alimenti.
Dobbiamo quindi prediligere il più possibile cibi freschi, non conservati o trattati.
Una dieta depurativa dovrebbe basarsi sul consumo di:
- succhi di verdure
- frutta
- molta acqua
- tisane a base di frutti di bosco
Evitando:
- cibo spazzatura "junk food"
- cibi grassi
- cibi pronti o di gastronomia
- salse
- fritti
- insaccati
- carni rosse
- vino
- alcolici
- bibite gassate
Naturalmente una dieta così esclusiva non potrà essere protratta per molti giorni, per cui si consiglia per un massimo di tre giorni.
Gradualmente potranno essere reinseriti: pesce, carni bianche (pollo o tacchino), cereali e pasta preferibilmente integrale e condita quasi a freddo, senza sugo, con pomodorini, olio, basilico non cotti, ma solo leggermente scaldati.
Eliminare i "pasticci" dalla nostra dieta non è poi così difficile.
basta tenere un piccolo diario alimentare per una settimana per rendersi conto di quante volte eccediamo.
Dott. Antonio Caldarini
ANTONIO CALDARINI
Nato il 21 Febbraio 1950 a Paderno Dugnano, studi classici umanistici, laurea in Medicina e Chirurgia nel 1975, specializzato in anestesia e rianimazione all'università di Milano, diplomato in agopuntura presso il Ludwig Boltzmann Institute dell'Università di Vienna, medico di medicina generale per 35 anni, da sempre si è occupato di alimentazione e nutrizione.
Attualmente esercita come libero professionista, consulente alimentare.
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